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Franco Mussida
(troppo vecchio per rispondere)
Simone Dalle Crode
2005-04-29 18:07:37 UTC
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I segreti e il genio del musicista, di Giò Alajmo
(Il Gazzettino, ven. 11 set. '98, pag. 5)

Franco Mussida, chitarrista della Pfm, gruppo storico del pop italiano, non
è soltanto uno dei maggiori esperti di chitarra rock in Italia ma fu uno dei
principali collaboratori di Battisti in sala d'incisione nei primi anni
della sua carriera. E' la persona giusta per parlare del Battisti musicista,
dopo le pagine e pagine di giornali e i fiumi di parole spesi in tv sul
personaggio, la sua vita, i testi di Mogol. Battisti musicista sembra
sfuggire ai più mentre è nella musica che si è espresso il suo genio.

"Lucio Battisti compositore ha tradotto prima di altri in italiano quella
che oggi viene definita la globalizzazione internazionale del linguaggio
-dice Mussida- che nella musica popolare significa la fine degli schemi
della musica italiana, francese, tedesca che ricevono un influsso
straordinario dal blues e dal mondo americano che passa per il rock di Elvis
Presley, Jerry Lee Lewis, Little Richard, con i Beatles che filtrarono per
l'Europa questi linguaggi. Battisti ha fatto il Caronte di questo mondo
musicale filtrandolo dai Beatles che già avevano capito che le canzoni in
3 minuti potevano avere variazioni anche repentine di tempo a seconda degli
stati d'animo. La struttura della canzone cambiava perchè se avevi bisogno
di cantare malinconia e ribellione, le due emozioni in antitesi non potevano
essere descritte con la stessa componente ritmomelodica. E questo fu
innovativo".


Com'era incidere dischi con Battisti ?

"Lui faceva meravigliosi provini, e in questo era la leggerezza e la
grandezza del suo lavoro. Non ha mai pensato di perfezionarsi troppo.
Quando l'ha fatto ha perso le sue caratteristiche giovanili. Solo da Una
donna per amico in poi è entrato in ballo un professionismo pesante negli
arrangiamenti e nei suoni. Prima c'era questa voglia di rendere con
semplicità il contenuto delle sue composizioni".


E il Battisti musicista e chitarrista ?

"Prima di tutto era un compositore, che è ciò che amava fare di più, chiuso
da solo nella sua cameretta, usando il suo strumento, la chitarra. Usava lo
strumento in maniera canonica, ad accordi, per cantarci sopra linee
melodiche facili, sintetiche e immediate come quelle dei Beatles. In fondo
noi italiani viviamo Battisti come sono stati vissuti i Beatles nel mondo
anglosassone. Secondo amore: il vestito, l'arrangiamento. Lui aveva messo
in piedi una formula in cui inseriva quel tanto di tradizione italiana
rappresentata dagli archi di Giampiero Reverberi, e un po' di attualità
dell'epoca, un misto di Amazing Blondel, per gli arpeggi e il mondo
delicato, e di Jimi Hendrix per le chitarre elettriche suonate da Alberto
Radius o le acustiche da me e l'embrione della Pfm con cui registrò tutti i
suoi dischi fino a La canzone del sole. Quindi le strutture armoniche: si è
sempre tenuto lontano dai giri armonici tradizionali. Uno l'ha usato in Mi
ritorni in mente camuffato, ma anche lì con un cambio di tempo in mezzo, e
Mogol era così bravo a scrivere ambientazioni diverse per uno che lavorava
in maniera così poco schematica e poco convenzionale".


Quali erano le sue preferenze compositive ?

"Battisti amava molto gli "ostinati", i suoni ripetuti, i brani su 2
accordi. Riusciva a usare poche variazioni senza essere banale.
"Motocicletta" (sic...nda) è fatta di 2 accordi. E i suoi accordi li può
suonare chiunque. Ma Lucio aveva un grande senso della misura,
non sbrodolava, non sviluppava mai troppo i temi musicali,
li manteneva sintetici per farli memorizzare con facilità".


Però aveva un grande senso della scansione ritmica...

"Certamente ed era un'innovazione al nostro modo di fare canzoni che di
fatto arrivava dagli Usa e dai Beatles. Una volta la canzone usava molte
frasi lunghe con melodie a note lunghe che volevano 4 note per una parola.
Battisti prese dagli americani una diversa divisione ritmica della melodia.
La "sincope", le scansioni ritmiche in "levare", erano caratteristiche del
soul, del blues e quindi del linguaggio rock. E lui le fece proprie. Anche
la scansione di Mi ritorni in mente era spiazzante".


Dove sono gli esempi della sua rivoluzione ?

"Prenderei proprio Mi ritorni in mente come esempio di canzone innovativa,
che si divide in 2 parti e rappresenta l'insieme del Battisti melodista
romantico e del ragazzo rock della musica italiana, con l'inciso che sale,
scandito con tutti i tempi anticipati, tipicamente rock (vero Elena ?...
nda). Tutto è pulsante e in levare. E' un pezzo non convenzionale,
imballabile ma è un quadro emotivo che veniva reso perfettamente creando
sequenze di immagini emozionali. La melodia era di grande purezza. Era
chapliniana, evocativa, con una vena melanconica. In questa canzone Battisti
ruppe con la tradizione mescolando melodie larghe e rock pesante".

Un altro esempio ?

"Senz'altro Emozioni, canzone melodica ma fatta sottovoce. E' stata
innovativa per l'epoca dove ogni canzone era abbastanza ridondante, urlata e
doveva finire con un'apoteosi. Emozioni era senza tempo, senza ritmo, ed era
tutta fatta di "crescendo" tornando poi a una quiete molto intima.
Rappresentava l'intimità del privato, della chiusura agli altri, con tutto
il mondo che doveva aprirsi agli occhi dell'anima delle persone. Non ci sono
molti pezzi come questo in giro".


E il Battisti recente ?

"Come autore di canzoni non ha mai rinnegato sè stesso, neanche quando ha
fatto scrivere i testi da Pasquale Panella. Ha solo cambiato vestito, gli
arrangiamenti, prima più professionali poi ancora più freddi con l'avvento
delle macchine, delle batterie elettroniche. Il suo uscire di scena e il suo
cambiare pelle fu un rifiuto del vestito e del ruolo: uno che aveva
incarnato le problematiche del ragazzo semplice e sensibile che cresceva e
che doveva rapportarsi alle tematiche del caso, a 40 anni non poteva più
farlo".


Cosa resta di Battisti oggi ?

"I semi del cambiamento che ha lasciato nel mondo della canzone popolare
italiana. I suoi figli non sono certo gli "Audio 2" ma le tante canzoni
venute alla luce dopo Battisti che hanno quel target ritmico-musicale che
bene o male ha dato lui e che ritrovi in Zucchero, in Vasco, in tanti altri.
Lucio non è stato una cometa ma qualcosa che lascia luce anche oggi".
burp
2005-05-02 08:34:51 UTC
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I segreti e il genio del musicista...
Grazie Simo', non l'avevo mai letto.
Grandi e apprezzabili parole per uno che di musica ne capisce.
Finalmente!

gi
--
questo articolo e` stato inviato via web dal servizio gratuito
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Simone Dalle Crode
2005-05-04 14:56:15 UTC
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Post by burp
Grazie Simo', non l'avevo mai letto.
Certo che essere ringraziato da un rutto... :)

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