Post by MaurizioIn questi giorni ho rovistato fra le cose " vecchie" di casa mia.Tra vari
45 giri degli anni 60 ho trovato" Adesso si "nella versione originale del
1966 di Sergio Endrigo( cetra/ sp 1297) ...CUT...
Allora ti dirò una cosa: nel novembre del 1999 qui a Padova
il Professor Durante tenne un ciclo di lezioni su Lucio Battisti...
Da Quotidiano.net
BATTISTI COME MOZART: DIVENTA MATERIA D'ESAME ALL'UNIVERSITA'
PADOVA, 30 OTTOBRE - Guai a definire musica leggera quella di Lucio
Battisti, si riceverebbe senza appello il monito del professor Sergio
Durante, docente di filologia musicale alla facoltà di lettere
dell'Università di Padova, che analizza con pari riguardo il genio creativo
di Mozart e quello dell'artista di Poggio Bustone, che ora è materia d'esame
per i suoi allievi.
"Non capisco questo clamore per il mio corso - esordisce Durante - sembra
esagerato perchè ritengo che rientri nella normalità un' analisi sull'estro
musicale di Battisti". A Durante non è sfuggito l'impatto anche emotivo che
il fenomeno Battisti ha avuto in Italia. Così nel programmare il corso sui
'Fondamenti della comunicazione musicale', il docente, che ha preso in esame
anche una tesi di laurea su Fabrizio De Andrè, ha inserito l'eclettico
autore che ha saputo realizzare una sintesi felice e compiuta tra la canzone
italiana e l'espressione della cultura rock, accostandolo a Mozart, alla
musica per film, al musical (come 'West side story'). Tutto questo per
scandagliare le differenti modalità nelle quali «la musica - rileva
Durante - ha una funzione fondamentale, anche se le parole hanno avuto
sempre il posto preminente».
Quindi, al di là dell'importanza delle liriche, soprattutto di Mogol e
Panella, Durante pone l'accento sull'analisi specificatamente musicale, non
dimenticando però che Battisti ha avuto una particolare «rilevanza
sociologica, un significato politico in senso lato». Inoltre gli allievi del
corso avranno modo di confrontare, spiega il professore, «il rapporto di
Battisti col pubblico, il suo corteggiamento iniziale e il successivo
rifiuto con la sua immagine pubblica».
Tra le tante canzoni esaminate in aula, frequentata anche da qualche
studente straniero (una giapponese e alcuni francesi e tedeschi) figurano
"Il vento, La canzone del sole, Dieci ragazze, Motocicletta (!!!, nda), Io e
te da soli, Il paradiso, Nel cuore e nell'anima, Prigioniero nel mondo e 29
settembre".
* * *
Tu chiederai: " E che c'entra tutto ciò ? " C'entra, c'entra...
Potevo forse farmele sfuggire ? :)) La prima lezione prese in esame
il periodo iniziale della produzione di Battisti (dagli esordi alla
notorietà) con un occhio di riguardo da un lato al rinnovamento
stilistico da lui creato, dall'altro alla ricerca delle tracce,
dei segni permanenti che ne determinarono la grandezza.
Ti riporto due stralci del sunto che feci per il ng
relativi proprio alla canzone in questione.
1-
"Il primo tema affrontato è stato quello della vocalità attraverso
l'ascolto di "Adesso sì", canzone di Sergio Endrigo partecipante al Festival
di San Remo del '66, interpretata poi da Battisti (per inciso questo brano -
Ricordi MRL 6050 febbraio 1966, il disco si intitola semplicemente "Sanremo
'66" - segna il debutto discografico ufficiale di Battisti come cantante
solista) ; a quel tempo, infatti, le maggiori case discografiche, o
perlomeno quelle che avevano cinque o sei cantanti in gara, usavano, anzichè
realizzare delle compilation ufficiali - cioè con le versioni originali
delle canzoni - fare una raccolta delle canzoni finaliste o più
significative e affidare l'esecuzione di quelle che non appartenevano alla
propria etichetta - è il caso del brano di Endrigo - ad altri artisti che
avevano sotto contratto. Spesso era l'occasione per lanciare sul mercato o
per fare esordire nuovi interpreti emergenti come appunto Battisti, appena
entrato a far parte della scuderia Ricordi. Dall'ascolto del brano emerge
una vocalità molto tradizionale ma nello stesso tempo anche molto efficace e
pertinente al contesto musicale (tanto per gradire : ecco serviti quelli che
sostenevano che non avesse voce o non la sapesse usare). Ma è tutta la
canzone, in sostanza, ad avere un impianto tradizionale, "in stile antico",
ma quali sono gli indizi di ciò ? 1- La struttura : è quella classica con
strofa ritornello ecc. ; è un modulo "assoluto", una quadratura
fraseologica, un'ortodossia melodica 2- Il testo 3- Il registro vocale, il
timbro medio-grave per quanto possibile simile a quello di Endrigo (a me
ricorda anche Tenco) 4- Il suono della chitarra elettrica : secco, breve
(con caduta di suono immediata), metallico 5- La base ritmica
(importantissima in tutta la produzione battistiana) qui volutamente
contenuta secondo uno stile simile a quello di un gruppo jazz freddo,
insomma un accompagnamento spoglio con suoni leggeri - basti pensare all'uso
delle spazzole - che sta sempre allo stesso posto, come fosse un "lentaccio"
da night 6- L'armonica (ecco un possibile riferimento al country) : usata
come una fisarmonica senza tensioni,distorsioni verso l'alto e/o il basso
(in maniera analoga a quello che abbiamo visto per la chitarra) ; un modo di
fare accostabile alla canzone francese e quindi in un contesto di cultura
europea piuttosto che angloamericana."
2-
"Tirando le somme "Uno in più" è un pezzo pieno dove i suoni si accumulano
attraverso l'addizione di vari strumenti, insomma siamo in presenza di
un'atmosfera completamente diversa, se non opposta, da quella di "Adesso sì"
(altro che night !) in cui l'arrangiamento era povero, disadorno per
focalizzare l'attenzione, esaltandola, sulla voce, su quella Voce ; con
questo (l'analisi di due tra le prime canzoni da lui eseguite e i
differenti esiti raggiunti in funzione anche del testo e soprattutto
dell'impianto sonoro) abbiamo la riprova delle grandi capacità ed intuizioni
di Battisti e siamo solo nel '66, quindi agli inizi..."
ps aggiungo solo un piccolo aneddoto: le lezioni si svolgevano ovviamente
anche per mezzo della materia prima, cioè l'ascolto dei dischi. Quando
all'inizio fece sentire Adesso sì, terminato il brano il Prof. chiese
cos'avesse di particolare quella canzone... tutti si guardarono smarriti
tranne uno (indovina chi) che se ne venne fuori con un: " Sembrerà strano ma
è proprio la voce " e così mi tirai addosso gli sguardi inferociti di chi
pareva voler dire: " E questo forestiero chi è e come si permette... " :)