Gaetano
2015-10-19 19:33:16 UTC
Premessa: queste righe non vogliono mettere in discussione ma approfondire l’arte
di Battisti per nuovi angoli di lettura. Il punto principale, rivolgendomi
ad Alexandre, rimane L’Apparenza. Personalmente sono certo quel mobile
disegnato da Lucio sia una vetrina. Provate a digitare su Google "credenza "
e vedrete cosa ne esce: il classico mobile basso con ante e cassetti. Al
meglio, se composto da due elementi: credenza con alzata. Molti commentatori
e appassionati hanno chiamato quel mobile, MADIA, DiISPENSA, CASSETTA,
CREDENZA, FINESTRA STILIZZATA etc... Posso garantire, quale addetto ai
lavori, trattasi di VETRINA. La vetrina è un mobile alto, con le ante e i
fianchi schermati interamente a vetri per esporre gli oggetti di casa.
E poi Battisti stesso l’aveva anticipato nel suo primo album, Don Giovanni:
La vetrina con acqua è lei che si incrina e che sbrina via... Si direbbe una
vetrina frigo, refrigerante, quegli espositori usati nelle enoteche per i
vini, o in certi locali di prestigio per conservare acqua, bibite o
alcolici. Perché sostengo questo ? Io credo tutti i cinque lavori siano
legati con un filo d’Arianna. L’attaccapanni, il mobile e la casa si
collegano fra loro, facile a dirsi, ma poi quell’acronimo misterioso e
quella E finale ? Allora ragionando ( e anche grazie agli spunti
interessanti di Alexandre ) mi sono costruito una teoria personale: ogni
album è il naturale proseguimento del precedente . Don Giovanni annuncia la
vetrina. L’apparenza annuncia gli Specchi opposti e nella Sposa occidentale
compare quella casetta fumante . Quella casetta disegnata dentro una cornice
con il suo cordone e il suo chiodo assume la sua stessa forma, mentre il
filo di fumo dal comignolo forma spirali inverse a quella del filo che pende
dal chiodo della cornice. In quel filo ritorto sta tutta l’ambiguità della
copertina, un autentico gioco di specchi. La sensazione è quella di un’immagine
riflessa, Il conflitto tra realtà e interpretazione, la scatola cinese di
una forma inscritta in una amplificazione di se stessa. Poi nella Sposa
occidentale compare uno SCEICCO. Ma chi è lo sceicco ? Un Capo tribù, ma il
termine può essere anche riferito a personaggi di cui si voglia sottolineare
l'assoluta autorevolezza e preminenza. Un Principe, un Emiro, un Sultano, Un
Califfo nel mondo islamico . Un sovrano nel mondo occidentale, un Re, uno
Zar nell’impero di Russia. Un Kaiser per i teutonici, un imperatore, un
Cesare per gli antichi romani. Tra le pieghe di CSAR compare Antonio e poi
la maliarda del Nilo, Cleopatra, mentre si strapazzano ancora, come otarie
dalle braccia ormai implicite nell'altro... Prima tra le lenzuola di Cesare,
che non l’avrebbe mai sposata, poi, tra quelle di Marco Antonio, che prende
il posto di Ottaviano, nominato dal grande stratega romano suo successore
naturale. E allora il messaggio racchiuso in CSAR ? In qualche modo annuncia
il convitato di pietra, en attendant Hegel: parlandoti di me ti dirò "Egli.
Egli è qui. È qui ed ora" e non ti dirò altro..". Ecco allora che traspare
la lettera E da inserire in C E SAR E. Un messaggio criptato di
quello che verrà dopo ( anche perché qualcosa si nota che manca e se ci
fosse è come non avesse nome ) Ma Hegel era già nelle pelle di Don Giovanni
: Gli opposti su un ponte e brume... Il superamento del dualismo metafisico
nel doppio del gioco, dove si affaccia la dialettica hegeliana della triade.
I dischi di Panella e Battisti sono di una perfezione matematica
sconcertante: nell’arco di 8 anni ( 1986- 1994 ) sono venuti alla luce i
cinque lavori. Ogni album contiene 8 brani, la regola è costante. Otto !
Ogni due anni, per 8 anni, con una precisione da orologio svizzero, si sono
succeduti l’un l’altro. Sommando il loro contenuto si ottiene 40. ( il
numero di canzoni nel loro insieme ) I numeri sono talmente perfetti che
risultano intercambiabili tra loro. Se moltiplichiamo 8 x 5 = 40. Se
dividiamo 40 : 5 = 8, e se poi 40: 8 = 5. Casualità o tutto studiato nei
minimi dettagli ? A questo punto mi viene in soccorso il poligono e la
stella ( con il cerchio per andare bene ) che possono essere inseriti in
questo disegno. I bianchi sono una catena perfetta nei numeri e ognuno di
loro si intreccia con il successivo con cadenza regolare nel tempo. Se
prendiamo il pentagono ( cinque lati regolari equidistanti dal centro che
raffigurano i lavori di Battisti e Panella ) e inseriamo una stella cosa si
ricava ? Il poligono stellato. Una linea spezzata chiusa che delimita un
insieme stellato del piano. A differenza degli ordinari poligoni, la linea
spezzata può autointersecarsi: coppie di spigoli distinti possono cioè
intersecarsi in un punto interno.
http://arjelle.altervista.org/Tesine/Irene/pentagramma.htm
Ad ogni lato del pentagono si potrebbe quindi inserire una lettera:
a –b –C – d - E ( passando per bi e ci dalla a alla di... ) con i cinque
triangoli simboleggianti lo schema della filosofia hegeliana, secondo
un procedimento a spirale caratterizzato dalla cosiddetta triade: tesi,
antitesi e sintesi. Solo utilizzando le parti del triangolo, ci si può
muovere attraverso i vari livelli del sistema scientifico universale di
Hegel. Qualcuno in passato ha azzardato l’idea che questi capolavori sono
inscritti in modalità della Sezione Aurea. Il sospetto è forte...
di Battisti per nuovi angoli di lettura. Il punto principale, rivolgendomi
ad Alexandre, rimane L’Apparenza. Personalmente sono certo quel mobile
disegnato da Lucio sia una vetrina. Provate a digitare su Google "credenza "
e vedrete cosa ne esce: il classico mobile basso con ante e cassetti. Al
meglio, se composto da due elementi: credenza con alzata. Molti commentatori
e appassionati hanno chiamato quel mobile, MADIA, DiISPENSA, CASSETTA,
CREDENZA, FINESTRA STILIZZATA etc... Posso garantire, quale addetto ai
lavori, trattasi di VETRINA. La vetrina è un mobile alto, con le ante e i
fianchi schermati interamente a vetri per esporre gli oggetti di casa.
E poi Battisti stesso l’aveva anticipato nel suo primo album, Don Giovanni:
La vetrina con acqua è lei che si incrina e che sbrina via... Si direbbe una
vetrina frigo, refrigerante, quegli espositori usati nelle enoteche per i
vini, o in certi locali di prestigio per conservare acqua, bibite o
alcolici. Perché sostengo questo ? Io credo tutti i cinque lavori siano
legati con un filo d’Arianna. L’attaccapanni, il mobile e la casa si
collegano fra loro, facile a dirsi, ma poi quell’acronimo misterioso e
quella E finale ? Allora ragionando ( e anche grazie agli spunti
interessanti di Alexandre ) mi sono costruito una teoria personale: ogni
album è il naturale proseguimento del precedente . Don Giovanni annuncia la
vetrina. L’apparenza annuncia gli Specchi opposti e nella Sposa occidentale
compare quella casetta fumante . Quella casetta disegnata dentro una cornice
con il suo cordone e il suo chiodo assume la sua stessa forma, mentre il
filo di fumo dal comignolo forma spirali inverse a quella del filo che pende
dal chiodo della cornice. In quel filo ritorto sta tutta l’ambiguità della
copertina, un autentico gioco di specchi. La sensazione è quella di un’immagine
riflessa, Il conflitto tra realtà e interpretazione, la scatola cinese di
una forma inscritta in una amplificazione di se stessa. Poi nella Sposa
occidentale compare uno SCEICCO. Ma chi è lo sceicco ? Un Capo tribù, ma il
termine può essere anche riferito a personaggi di cui si voglia sottolineare
l'assoluta autorevolezza e preminenza. Un Principe, un Emiro, un Sultano, Un
Califfo nel mondo islamico . Un sovrano nel mondo occidentale, un Re, uno
Zar nell’impero di Russia. Un Kaiser per i teutonici, un imperatore, un
Cesare per gli antichi romani. Tra le pieghe di CSAR compare Antonio e poi
la maliarda del Nilo, Cleopatra, mentre si strapazzano ancora, come otarie
dalle braccia ormai implicite nell'altro... Prima tra le lenzuola di Cesare,
che non l’avrebbe mai sposata, poi, tra quelle di Marco Antonio, che prende
il posto di Ottaviano, nominato dal grande stratega romano suo successore
naturale. E allora il messaggio racchiuso in CSAR ? In qualche modo annuncia
il convitato di pietra, en attendant Hegel: parlandoti di me ti dirò "Egli.
Egli è qui. È qui ed ora" e non ti dirò altro..". Ecco allora che traspare
la lettera E da inserire in C E SAR E. Un messaggio criptato di
quello che verrà dopo ( anche perché qualcosa si nota che manca e se ci
fosse è come non avesse nome ) Ma Hegel era già nelle pelle di Don Giovanni
: Gli opposti su un ponte e brume... Il superamento del dualismo metafisico
nel doppio del gioco, dove si affaccia la dialettica hegeliana della triade.
I dischi di Panella e Battisti sono di una perfezione matematica
sconcertante: nell’arco di 8 anni ( 1986- 1994 ) sono venuti alla luce i
cinque lavori. Ogni album contiene 8 brani, la regola è costante. Otto !
Ogni due anni, per 8 anni, con una precisione da orologio svizzero, si sono
succeduti l’un l’altro. Sommando il loro contenuto si ottiene 40. ( il
numero di canzoni nel loro insieme ) I numeri sono talmente perfetti che
risultano intercambiabili tra loro. Se moltiplichiamo 8 x 5 = 40. Se
dividiamo 40 : 5 = 8, e se poi 40: 8 = 5. Casualità o tutto studiato nei
minimi dettagli ? A questo punto mi viene in soccorso il poligono e la
stella ( con il cerchio per andare bene ) che possono essere inseriti in
questo disegno. I bianchi sono una catena perfetta nei numeri e ognuno di
loro si intreccia con il successivo con cadenza regolare nel tempo. Se
prendiamo il pentagono ( cinque lati regolari equidistanti dal centro che
raffigurano i lavori di Battisti e Panella ) e inseriamo una stella cosa si
ricava ? Il poligono stellato. Una linea spezzata chiusa che delimita un
insieme stellato del piano. A differenza degli ordinari poligoni, la linea
spezzata può autointersecarsi: coppie di spigoli distinti possono cioè
intersecarsi in un punto interno.
http://arjelle.altervista.org/Tesine/Irene/pentagramma.htm
Ad ogni lato del pentagono si potrebbe quindi inserire una lettera:
a –b –C – d - E ( passando per bi e ci dalla a alla di... ) con i cinque
triangoli simboleggianti lo schema della filosofia hegeliana, secondo
un procedimento a spirale caratterizzato dalla cosiddetta triade: tesi,
antitesi e sintesi. Solo utilizzando le parti del triangolo, ci si può
muovere attraverso i vari livelli del sistema scientifico universale di
Hegel. Qualcuno in passato ha azzardato l’idea che questi capolavori sono
inscritti in modalità della Sezione Aurea. Il sospetto è forte...